La camera tripla con letto a baldacchino La Rota, con i suoi 33 metri quadri, è un’ottima opzione una piccola famiglia, tre amici o una coppia in cerca di una sistemazione più spaziosa in vacanza a Vieste.
Lo spazio è composto da un letto matrimoniale a baldacchino queen size, un letto singolo, una scrivania con sedia, una piccolo balconcino che affaccia su via Alessandro III, ed un ampio bagno con finestra.
*La prenotazione sarà ritenuta confermata solo dopo aver ricevuto la nostra risposta via email.
Durante la fine del XII secolo, Papa Innocenzo II, atterrito dall’ignobile sorte dei numerosi bambini che, essendo nati da incesti tra uomini della nobiltà e le loro concubine, venivano vilmente abbandonati, istituì un reparto dedicato a questi sfortunati ‘trovatelli’. Chiamarlo reparto a questi tempi potrebbe suonar eccessivo, dato che si trattava di un piccolo edificio gestito da alcune suore in cui, tramite una semplice ruota di legno costituita da un dispositivo girevole diviso in due parti chiuse da uno sportello, il bambino veniva abbandonato per poi essere accudito da queste umili donne di chiesa. Il sistema venne denominato ‘Rota Proietti’ (dal vocabolo latino ‘proiectus’ che significa ‘gettato’, e da cui ha origine il famoso cognome Proietti) ed era formata da questo congegno in legno di forma circolare, dove veniva riposto l’esposto. Facendo girare ‘la Rota’, il neonato veniva a trovarsi all’interno dell’edificio e, suonando una campanella posta all’esterno, si avvertiva la ‘pia ricevitrice’ della presenza del ‘trovatello’. Le suore si prendevano così cura dei poveri pargoli dandoli un nome con il quale venivano poi registrati al comune. Prima di essere schedati, i ‘trovatelli’ venivano descritti in base alle loro peculiarità fisiche così che potessero essere riconosciuti, ed in alcune circostanze, in assenza di segni distintivi, venivano persino lasciati morsi o piccole cicatrici sui loro fragili corpi.
Molti di loro, seppur maschietti, per essere salvati dalla sorte della guerra, venivano registrati come femminucce, e questo creò non poche sorprese all’interno di una società dove i matrimoni venivano spesso arrangiati dalle famiglie, in questo caso acquisite, per via della falsa dichiarazione del sesso del bambino al momento del ritrovamento.
‘La Rota’ che fu a quel tempo istituita a Vieste permettendo ai ‘trovatelli’ del tempo, chiamati con il termine dialettale ‘i scittatid’, si trova esattamente al di sotto di questa camera, accanto alla macina visibile dalla finestra.